- 4-1 AL FOLIGNO, ARRIVA LA PRIMA GIOIA
- CON LA LAZIO UN PUNTO D’ORO IN RIMONTA
- TROPPO BITONTO PER L’AUDACE, FINISCE 1-9
- L’AUDACE NON SFONDA, A MOLFETTA È 0-0
- CON IL CAGLIARI UNA SCONFITTA AMARA
- GIRONE U19: VENETE, SCANDICCI, FALCONARA
- U19, UNA DEFEZIONE: 19 ISCRITTE
- RICERCA FIBROSI CISTICA: PRESENTI!
- UNDER 19, SONO VENTI LE ISCRITTE
- AGATA DE BERTI NELLO STAFF U19
“BEL 2019… LAVORIAMO PER MIGLIORARE”
- Aggiornato: 31 Dicembre 2019
Un percorso di continuo consolidamento, un passo alla volta. Anche il 2019 è stato per l’Audace un anno significativo e la società soddisfatta commenta così: “Sono accadute tante cose. Abbiamo deciso di puntare tutto sulla squadra femminile nonostante i nove anni meravigliosi, intensi, passati con la formazione maschile. E’ stata una scelta sofferta ma doverosa. I maschi sono stati una parte determinante della società e non lo dimentichiamo. Con le ragazze abbiamo raggiunto la finale play-off di Serie A2 grazie a un lavoro graduale e di crescita. Attualmente il terzo posto con la Noalese e la qualificazione alla fase preliminare della Coppa Italia ci dà soddisfazione sebbene l’inizio di campionato sia stato tutt’altro che felice. L’obiettivo è strutturare il più possibile la società dal punto di vista finanziario e delle figure. Come organizzazione vogliamo migliorare sempre per garantire alle atlete il massimo della professionalità. Abbiamo il dottor Pasini al campo che segue la squadra, un centro medico di riferimento per il recupero infortuni, una palestra a disposizione delle ragazze. Passaggi di un lungo lavoro che ovviamente prevede altre fasi. Il 2020? Da tre anni consecutivi facciamo un campionato nazionale e voltandosi indietro non era una cosa ipotizzabile. Non perdiamo la dimensione nè il contatto con la realtà: certo guardiamo a quelli più bravi e proviamo a raggiungerli. L’aspetto di campo deve per forza di cose andare di pari passo con quello societario. Se una cosa è sbilanciata rispetto all’altra significa che non si sta facendo un buon lavoro. Ci dà gioia e forza la consapevolezza che tutto ciò che siamo l’abbiamo conquistato da soli”.
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