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C’E’ IL DERBY: GLI EX RICORDANO VERONA…
- Aggiornato: 3 Marzo 2016
A poche ore dal derby contro il Verona in programma Venerdì sera al Palazzetto dello Sport con fischio d’inizio alle 21:30 molti ex giocatori e dirigenti gialloblù oggi all’Audace ricordano i loro trascorsi. Un tuffo nel passato davvero significativo:
ALESSANDRO ZARDINI
Debuttare con la maglia della squadra della propria città è davvero tutto. Giocavamo contro il Cadoneghe di Alberto Piccinin (oggi alla guida dell’Hellas Verona 1903) andavano a 3000 all’ora. Che giornata. Poi a Cesena in A2 primo gol nella categoria. Sensazioni indimenticabili tra il 2002 e il 2004.
ALESSANDRO CACEFFO
29 Settembre 2012 è la mia data. Nessun dubbio, l’esordio in serie A1. Mister Langè mi parlò nel corso di quella settimana e Pedrinho spese per me parole importanti. Un bel ricordo è legato anche alla prima vittoria in quel campionato contro il Kaos: grande festa alla fine.
ANDREA CARONE
Ho passato cinque anni intensi dal 2008 al 2013 con molte gioie e alcune delusioni. Ero giovanissimo e non avevo particolare spazio per esprimermi. L’emozione più grande è legata a quando mister Lopez in Coppa Italia contro il Genzano mi disse: “Andrè scaldati”. Che momento! Non posso però dimenticare l’assist di Pedrinho al mio primo gol in A2 con Milano e il gol in A1 con il Putignano. Bello davvero.
LEONARDO MANTI
Porto con me un bellissimo ricordo dei signori Gianmoena. Società seria, gente corretta. Ero giovane, parliamo del 2004, ed è chiaro che ogni minimo spazio che riuscivo a ritagliarmi cercavo di sfruttarlo al meglio. Ero circondato da grandissimi giocatori: ricordo i ritiri pre-partita, le emozioni di quei magnifici palcoscenici i primi gol nelle categorie nazionali. Un bel percorso.
EMANUELE SIGNANINI
Il Verona nel 2004 mi ha dato modo di imparare questo sport. Un giorno d’estate sono entrato al Palazzetto e ho visto giocare quei brasiliani (erano i tempi del Groups Verona) allenati da Zego. Di primo impatto non mi pareva granché, mi sbagliavo: erano alieni e lui un allenatore con la A maiuscola. Un maestro per me in quei pochi momenti passati insieme. Ho trascorso cinque anni molto positivi: con la famiglia Gianmoena ho stretto un rapporto importante che è rimasto nel tempo. I derby con l’Audace a livello di Under18 e Under21 erano la partita dell’anno. Dobbiamo fare nostra quella partita.
PIETRO GISALDI
Non ho mai giocato in prima squadra. Solo panchina da Under ma i bei ricordi non mancano. Allenarmi con mister Nogara ad esempio è stato emozionante: proponeva sempre esercizi diversi e divertenti. Vedevo poi Jody Fumarola che in allenamento dava tutto e per me era un esempio. La fotografia dei tempi a Verona è senz’altro il play-off con Teramo per andare in A2 poi perso. Eravamo in difficoltà, avevamo tanti infortuni. Jody era tra i pali, in panchina io, Perottoni e Sarcina di riserva (in pratica 4 portieri su 12 giocatori). Jody viene espulso, Perottoni anche, entra Sarcina: mi giro verso Jody che era in tribuna nervosissimo e gli chiedo i parastinchi. Roba da non credere. Con l’Under 21 invece il mio allenatore Antonio Sergio (oggi preparatore dei portieri dell’Audace Femminile)mi faceva giocare pivot quando mancava gente. Fantastico!
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